Avola - Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele
L'assetto urbano di Avola è articolato su una pianta esagonale attraversata da due assi viari principali, Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, che segnano la direttrici di sviluppo della città e ospitano importanti edifici civili. Nei punti in cui s'incrociano e terminano i due Corsi si trovano delle ariose piazze urbane dominate da architetture religiose.
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Avola - Corso Garibaldi, 1953, cartolina, FFC046937
L'impianto urbano progettato per la ricostruzione di Avola dopo il terremoto del 1693 dall'architetto gesuita Angelo Italia su incarico del Marchese di Avola Nicolò Pignatelli Aragona Cortés, ispirato ai criteri geometrici e razionali dei trattati architettonici antichi ripresi in epoca rinascimentale, nonché a criteri antisismici di ariosità degli spazi urbani, è articolato su una pianta esagonale attraversata da due assi viari principali, il cardo e il decumano, che incrociandosi vanno a delimitare i quattro quartieri della città formando una croce, con esplicito riferimento al simbolo della cristianità.
L'assetto urbano così progettato prevedeva una distribuzione omogenea e uniforme delle aree abitative tra le diverse classi sociali, senza distinzione tra aree destinate all'aristocrazia e al popolo. Da ciò deriva la presenza, nei medesimi spazi urbani, di palazzi signorili e dimore popolari, secondo uno schema progettuale ispirato a criteri democratici, oltre che antisismici, geometrici e razionali. Al contrario di quanto avvenne nella progettazione della Nuova Noto, dove l'area della Majoris Ecclesiae destinata al clero e all'aristocrazia venne separata dall'area destinata al popolo, sorta nella parte alta del Colle Meti, ad Avola venne inaugurato un concetto moderno di urbanizzazione.
Il punto in cui si incrociano i due assi viari principali, originariamente denominati Strada Cassaro e Strada del Corso e oggi Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, è la Piazza Maggiore, attuale Piazza Umberto I, che fino alla metà dell'Ottocento svolgeva la funzione di mercato pubblico. Sulla Piazza vennero edificati, in posizione speculare, la Chiesa Madre di San Nicolò e il Palazzo del feudatario, con l'annessa Torretta dell'orologio.
La posizione frontale e dominante dei due edifici principali della città, rispettivamente sede del potere religioso e del potere politico-amministrativo, sta ad indicare la perfetta armonia e il dialogo tra le due forme di potere nella società settecentesca.
Nei punti terminali dei due assi viari principali, dove i Corsi incontrano il perimetro esagonale che circoscrive la Nuova Avola, vennero costruite altre quattro piazze, su ciascuna delle quali venne eretta una chiesa. Nella Piazza Regina Elena venne eretta la Chiesa di S. Antonio Abate, in Piazza Vittorio Veneto la Chiesa di S. Antonio da Padova, in Piazza Trieste la Chiesa di S. Giovanni Battista e, infine, in Piazza Teatro la Chiesa di S. Venera, intitolata alla co-patrona di Avola. Le facciate delle chiese, costruite in stile tardo barocco, si presentano come quinte urbane che enfatizzano l'effetto scenografico del progetto urbanistico della città.
Lungo i due assi viari principali vennero costruiti imortanti edifici civili, destinati alla funzione residenziale e ad ospitare uffici pubblici. Lungo Corso Garibaldi, nella seconda metà dell'Ottocento, vennero edificati il Palazzo del Municipio e il Teatro Garibaldi in stile Neoclassico, su progetto dell'ingegnere e architetto avolese Salvatore Rizza. Lungo Corso Vittorio Emanuele vennero invece eretti alcuni dei palazzi signorili più importanti e belli della città, tra i quali Palazzo Sirugo Interlandi e Palazzo Lutri.
Con la progessiva espansione urbanistica della città nel corso dell'Ottocento e del Novecento, l'originario abitato delimitato dal perimetro esagonale è andato ampliandosi verso l'esterno, facendo perdere quell'unità costitutiva del progetto originario. Tuttavia, l'area ciscoscritta all'interno della pianta esagonale, ha mantenuto inalterata la propria fisionomia, caratterizzata da ampi spazi urbani e ariose piazze dominate da splendide chiese tardo barocche.
Negli Archivi fotografici dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) di Roma, sono conservate delle cartoline storiche risalenti ai primi del Novecento, appartenenti al Fondo Ferro Candilera, che ritraggono alcuni scorci dei due principali assi viari della città.
Nell'Archivio storico dell'Istituto Luce è, invece, conservato un breve filmato delle truppe alleate che attraversano le campagne e le strade urbane di Avola durante la Seconda Guerra Mondiale, nell'ambito dell'operazione di liberazione delle terre italiane dall'occupazione nazista.
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Avola - Corso Vittorio Emanuele, 1905, cartolina, FFC011541
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Avola - Piazza Umberto I, 1905, cartolina, FFC011539
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Avola - Teatro Garibaldi, 1902, cartolina, FFC011543
Comune di Avola - La Storia, 21/07/2021 (LINK)
CUMO. Album del territorio - Avola, Vie storiche, 21/07/2021 (LINK)
Case Vacanza Sicilia - Alla scoperta di Avola e dintorni, 21/07/2021 (LINK)