Monastero di S. Agata (ex)
-
DESCRIZIONE
In epoca medievale, sul sedime del teatro romano di Spoleto, fu eretto dalla famiglia Corvi un palazzetto fortificato, del quale ancora oggi si riconoscono la torre e la chiesa di S. Agata. Questi due elementi, nel corso XIV secolo, determinarono una terza metamorfosi con la trasformazione in convento. A causa delle frequenti lotte per il potere tra le fazioni spoletine, infatti le suore Benedettine Cassinesi lasciarono il complesso di S. Paolo inter vineas per trasferirsi gradualmente in palazzo Corvi (ereditato da Francesca Corvi, novizia del monastero). L'ulteriore trasformazione del monastero in carcere giudiziario, sul finire del XIX secolo, ha esasperato ancora di più la cesura con la città e l’assenza di un rapporto fisico con l’esterno, già compromessa dalla conversione in convento. Tuttavia, gli adattamenti morfologici e strutturali previsti dalla nuova destinazione a sede espositiva - dal 1985 fu aperto il Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto - hanno da un lato segnato profondamente il destino di alcuni elementi irrimediabilmente perduti, mentre dall’altro hanno protetto le antiche murature permettendo la riscoperta del teatro romano
-
COMPLESSO DI APPARTENENZA
Complesso monumentale di S. Agata
DOVE SI TROVA
indirizzo via S. Agata, 18/a (PG), Umbria