Castello di San Martino della Vaneza
-
DESCRIZIONE
Il castello di San Martino della Vaneza fa parte della fitta rete di fortificazioni che costellavano in epoca medievale i colli Euganei, a difesa del territorio, ma anche, come in questo caso, a controllo e protezione dei traffici fluviali. Fu donato nel 1324 dal Comune di Padova, che ne era proprietario, a Nicolò da Carrara in segno di riconoscenza per aver salvato la città dall'aggressione scaligera, rimanendo poi in possesso della famiglia fino alla caduta della signoria, nel 1405. Con l'imporsi del dominio veneziano questa struttura difensiva perse di significato e cadde in disuso. Nel 1489 fu data in affittto ai Vendramin, nobile famiglia veneziana che commerciava in granaglie. Sotto l'egida della pace veneziana, che continuerà a legare il Castello al destino del Bacchiglione, inizia la vocazione commerciale dell'area. Il bosco della Carpaneta, infatti, forniva legna da ardere e una gran quantità di ottimi roveri per l'Arsenale di Venezia. Una carbonara produceva carbone, mentre le cave di calcare e le fornaci del Vegrolongo conoscevano un momento di particolare sviluppo. Poichè questa merce veniva trasportata a Venezia via acqua, entro il XVII secolo l'interno del maniero divenne un emporio fluviale e un centro importante di smistamento commerciale. La nuova situazione portò al successivo utilizzo del Castello come allogggio e locale per la mescita del vino.Il complesso di edifici rimase proprietà di Vendramin fino alla metà dell'800. Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1978 è stato donato dagli ultimi proprietari, gli Antonini Papafava dei Carraresi, al Consorzio per la valorizzazione dei Colli Euganei e quindi alla Provincia di Padova. Attualmente, dopo consistenti interventi di restauro, la struttura intera è sede del Museo del fiume Bacchiglione e del suo territorio
dal catalogo
DOVE SI TROVA
indirizzo Via San Martino, 19 (PD), Veneto