Monastero Clarisse Eremite
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DESCRIZIONE
Il Monastero della Clarisse Eremite di Fara Sabina insiste su di un castello altomedievale distrutto nel Seicento e successivamente ricostruito. Nel 1082 Enrico IV di Franconia concesse il luogo a monaci dipendenti dalla vicina Abbazia di Farfa, ma nel 1137 il castello fu incendiato dall’esercito di Lotario II e venne ricostruito solo nel secolo XV, divenendo residenza del Commendatario di Farfa. Dopo alcuni passaggi di proprietà, che videro insediati gli Orsini e i Savelli, giunse ai Barberini. Fu il cardinale Francesco Barberini a volere l’erezione di un monastero da destinarsi al neofondato ordine delle Clarisse Eremite. Motore ispiratore della fondazione del monastero era il pensiero di suor Francesca Farnese, venerabile delle cinque piaghe di Gesù (deceduta nel 1651 e di cui Barberini era padre spirituale). La volontà della Farnese, sostenuta da Barberini, era quella di fondare cinque monasteri di clausura – presso Farnese, Albano, Palestrina, Roma e Fara, quest’ultimo dedicato al Sacro Costato – e metterli in collegamento con le cinque piaghe della crocifissione di Cristo. Nel 1672 iniziano i lavori per la costruzione della fabbrica, che prevedeva anche dei romitori, e a sovraintenderli venne incaricato l’alcantarino padre Giovanni di Santa Maria. Il convento fu ufficialmente inaugurato nel 1676 da papa Clemente X Altieri. Due anni dopo, Innocenzo XI Odescalchi approva la Costituzione dell’Ordine delle Clarisse Eremite, che rimane in vigore fino al 1963, quando il Monastero fu unito con quello di Santa Chiara di Rieti, portando le clarisse ad abbandonare la Regola introdotta da Urbano IV e la Costituzione barberiniana per accogliere la Regola della Santa francescana. Nel 1980 il convento di Fara viene dichiarato nuovamente autonomo e nel 2006 è approvata una nuova Costituzione. L’edificio venne pesantemente bombardato nel 1944, venendo progressivamente restaurato e reidificato negli anni Sessanta-Settanta del Novecento dietro impulso e progetto dell’allora badessa Madre Beatrice Mistretta (laureatasi in Architettura proprio per gestire l’articolato cantiere). Il complesso monastico, cinto da mura merlate, e al quale si accede attraverso un possente bastione, vede al suo interno una chiesa, un’ampia zona destinata alla celle delle religiose e a stanze per l’accoglienza di pellegrini, tre ambienti destinati ai beni librari e un piccolo archivio, un refettorio, spazi di accoglienza e per convegni, un coro seicentesco, una cucina risalente al XV secolo e un Museo intitolato al Silenzio (inaugurato nel 2004 e realizzato nell’aula dell’antica chiesa di Santa Maria, che nel XVII secolo era il parlatorio del Monastero). Il complesso conventuale conserva al suo interno una cospicua collezione di opere pittoriche e di grafica e alcune opere scultoree che coprono un arco temporale dal XVII al XX secolo. Bibliografia essenziale: E. Onori, “Soprattutto s’affatichino di custodire, e amare con tutto il cuore, e con somma diligenza il silenzio”, l’eredità spirituale e materiale di Francesca Farnese nel monastero di Fara in Sabina, in Vita da Sante: storia, arte, devozione fra Lazio e Abruzzo nei secoli X-XVI, Atti del XVI Convegno storico di Greccio (11-12 maggio 2018), a cura di A. Cacciotti, M. Melli, Milano 2019, pp. 185-206; L. Frazzoni, Suor Francesca Farnese, fondatrice e riformatrice di monasteri nell’Italia barocca, Acquapendente 2019 (Incunabula. Miscellanea di studi e ricerche sul territorio del Lago di Bolsena, 3); F. Sbardella, Dévotion et objets d’affection. Les dons de Francesco Barberini aux clarisses de Fara in Sabina, in «Archives de sciences sociales des religions», 183, 2018, pp. 119-141; Da santa Chiara a suor Francesca Farnese: il francescanesimo femminile e il monastero di Fara in Sabina, a cura di S. Gajano, T. Leggio, Roma 2013 (cfr. in particolare i saggi di S. Andretta, A. Agneni, E. Onori, C. Fabriani, L. Barelli, S. Di Martino, F. Sbardella); T. Leggio, Fara in Sabina. Profilo storico di un castello medievale, Passo Corese 2021; S. Andretta, La venerabile superbia. Ortodossia e trasgressione nella vita di suor Francesca Farnese (1593-1651), Torino 1994
DOVE SI TROVA
indirizzo Lazio , Fara in Sabina (RI)