Chiesa del SS. Salvatore
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DESCRIZIONE
Dalla conformazione dell'antico castello di Cerreto che si può tuttora rinvenire sulla cima del colle tutto lascia presupporre che l'edificio della chiesa fosse inserito nella cinta muraria del complesso in mezzo a due bastioni sui quali oggi sorgono la canonica e l'altro edificio dietro la chiesa. Castello e chiesa sono documentati per la prima volta nel 961, quando vengono ceduti all'abbazia di Farfa. Attualmente non si rinvengono più vestigia dell'epoca medievale, ricalcando l'edificio un assetto assunto nella prima del secolo XVI con successivi rimaneggiamenti. Nel 1580 la chiesa risultava lunga sette passi e altrettanto larga con due tombe che servivano indistintamente per tutti i defunti; il reddito annuo era di sei salme di grano alla misura ascolana in decime e terratici; vi erano già due campane, ma una era rotta a causa del troppo suonare a martello per dare l'allarme ad persequendum bannitos. L'attuale campana maggiore risale al 1714. L'aspetto esterno della chiesa, costruita in arenaria locale a vista, risale al secolo XVI. La facciata della chiesa è costituita dalla parete destra che si affaccia sulla via; nel mezzo vi è il portale cinquecentesco rettangolare con una semplice modanatura sormontata da una cornice; ai lati del portale vi sono due piccole finestre rettangolari simmetriche. Sopra la parete di fondo della chiesa, nella parte destra si erge la massiccia vela campanaria con due monofore che ospitano altrettante campane. L'interno si presenta quasi completamente intonacato a due navate, la maggiore e la laterale destra. È probabile che la navata minore sia stata aggiunta successivamente rispetto all'altra per dare maggiore ricettività della chiesa. Le navate sono divise da due arcate poggianti su un pilastro quadrato che reca una semplice cornice d'imposta. Dell'antico altare rimane l'elegante dossale lapideo datato 1569 con l'iscrizione CHRISTI CORPORIS SACELLUM indicante la presenza del tabernacolo del Santissimo Sacramento in ossequio alle indicazioni del Concilio di Trento da pochi anni terminato. Nella navata laterale è presente un fonte battesimale lapideo moderno che ha sostituito quello antico, attualmente davanti alla canonica. Le finestre della navata maggiore, nonché l'oculo di quella minore risalgono ai restauri in epoca recente, dal giardino della canonica è possibile ancora individuare le antiche monofore tamponate.La canonica, anticamente denominata "torrione" e di pianta quasi quadrata, dovrebbe quindi sorgere su un antico bastione del castello medievale; ha subito nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti, in particolare si segnala un importante intervento eseguito intorno al 1971 per il quale è stato rifatto il tetto in cemento armato, intonacate le pareti, solai in cemento armato, infissi nuovi e impianto di riscaldamento. Nell'anno in corso sono stati eseguiti ulteriori lavori di ristrutturazione che hanno riguardato la deumidificazione dell'immobile mediante la rimozione dell'intonaco esterno, l'aggiunta di nuovi servizi igienici, nuovi infissi interni ed esterni, nuovi impianti termico, elettrico e idrico e una nuova disposizione interna che vede il piano terreno adibito alle attività pastorali e il piano superiore ad appartamento del parroco, per ri-mediare alla precedente promiscuità. Nel 1972 la chiesa ha subito un pesante intervento di restauro che ne ha in parte alterato la fisionomia originaria; il tetto ligneo è stato sostituito dall'attuale in cemento armato, l'antico pavimento in cotto è stato abbassato e sostituito con l'attuale in travertino "Trani" dopo aver vuotato i sepolcri; l'altare laterale dedicato a San Fortunato che era in legno policromo è stato rimosso e la nicchia con la statua dell'Addolorata tamponata. Nella stessa occasione sono state aperte le attuali finestre della navata maggiore, nonché l'oculo di quella minore
DOVE SI TROVA
indirizzo Frazione Cerreto, 17 (AP), Marche