Chiesa di Santa Chiara (ex)
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DESCRIZIONE
La costruzione della chiesa risale al XVII secolo, insieme al monastero femminile sorto come una esigenza connessa ai costumi dell’epoca, quando erano frequenti le monacazioni di giovani figlie di famiglie benestanti che venivano relegate in monastero con una dote abbastanza modesta, per allontanarle dal godimento del patrimonio familiare, che, secondo l’uso del maggiorascato, doveva essere conservato intatto per il primogenito maschio. Ad assicurare tale fondazione provvide, con testamento del 1626, Nicolò Valletta, l'opera fu completata nel 1657. Con l’abrogazione del Concordato stipulato nel 1818 tra la Santa Sede ed il Regno di Napoli, il monastero fu demanializzato e ceduto al Comune, la Chiesa continuò ad essere aperta al culto su richiesta accolta del canonico don Carlo Durante che ne divenne Rettore dal 1905 a tutto il 1932. Nel corso del secondo conflitto mondiale era detta La Chiesa dei Polacchi. Le truppe polacche di stanza a Venafro l’avevano infatti prescelta quale luogo di preghiera nel periodo in cui erano presenti in città. Terminato il conflitto, Santa Chiara tornò ad ospitare funzioni e riti religiosi sino alla prima metà degli anni ’60. Restaurata a fini museali oggi è tutt’uno con l’attiguo Museo Nazionale di Santa Chiara
dal catalogo
DOVE SI TROVA
indirizzo Corso Garibaldi (IS), Molise