Palazzo del Governo
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DESCRIZIONE
L'edificio prospetta sulla centrale piazza Cesare Battisti, lì dove sorgevano le case dei Poiani, signori di Piediluco, acquistate nel 1589 da Marcantonio Vicentini. Fra 1596 e 1624 la dimora acquisì l'aspetto attuale di irregolare blocco parallelepipedo prospetante sulla piazza con una facciata a cinque assi e tre livelli, definito da cantonali a bugnato al piano terreno e lisci ai piani superiori. Le finestre sono inginocchiate al piano terra, architravate e poggiate alla cornice al piano nobile, quadrate a mezzanino all'ultimo piano. AL centro, il portale centinato affiancato da bugne, sorregge un balcone su pesanti mensoloni. Il fianco destro del palazzo, affacciato sull'adiacente giardino si apre con un doppio loggiato a serliane, su pilastri al pian terreno e su colonne al primo piano. Tradizionalmente – e inverosimilmente – attribuito al Vignola, l'edificio è stato ricondotto all'architetto milanese Giovanni Domenico Bianchi, che molto operò fra Umbria e Lazio. All'interno rimangono ampie sale con decorazioni pittoriche seicentesche; in particolare si segnala il ciclo ispirato alla Gerusalemme Liberata del Tasso, realizzato da Vincenzo Manenti. Nel 1927, la famiglia Vincentini vendette il palazzo alla Provincia di Rieti, appena creata, che nel dopoguerra lo cedette alla Prefettura. Nel quadro di tale passaggio a uso pubblico, nel 1929 venne abbattuto il muro di cinta che serrava il giardino, aprendo così lo spazio verde verso la piazza. Il giardino, a quella data in stile informale, venne ridisegnato nello stile dei giardini all'italiana
dal catalogo
DOVE SI TROVA
indirizzo Piazza Cesare Battisti, 10 (RI), Lazio