magnetofono
Registratore a nastro magnetico per bobine alimentato a corrente alternata. Contenitore: rettangolare in plastica dai bordi arrotondati e i lati anteriore e posteriore traforati in corrispondenza dell'altoparlante e della presa d'aria del motorino.Nella base sono inseriti il motore, i circuiti di funzionamento e l'altoparlante. Sulla superficie superiore si trovano manopole e pulsanti per il controllo delle funzioni di registrazione e riproduzione, nello specifico: tasto nero per il fermo, rosso per la registrazione, giallo per il riavvolgimento, verde per l'ascolto, inoltre sono presenti l'interruttore generale con la spia di accensione e due potenziometri per la regolazione dei toni e del volume. Le teste di registrazione e riproduzione e i due fusi per le bobine di nastro magnetico sono nascoste dietro un coperchio di plastica trasparente incernierato nella parte superiore. Sul lato frontale sono presenti la leva di avanzamento rapido e caricamento nastro e una presa per il microfono. Sul retro del registratore si trovano una presa per il cordone di alimentazione e una presa per cuffia/altoparlante esterno. Motore: elettrico alimentato a corrente alternata. Sistema di registrazione e riproduzione del suono: registrazione elettroacustica del suono mediante trasduttore (testina) magnetico; riproduzione mediante altoparlante interno; ingresso microfonico, uscita cuffia/altoparlante esterno. Modalità d’uso: posizionare il magnetofono su una superficie stabile e collegarlo a una fonte di alimentazione regolando la tensione di ingresso tramite il selettore sul fondo del registratore (110V, 125V, 160V, 220V). Trattandosi di un registratore a bobina aperta, l'utente deve caricare il nastro magnetico sulle bobine del registratore: sollevare lo sportello trasparente e alloggiare la bobina contenente il nastro magnetico nella vaschetta di sinistra, svolgere il nastro e facendolo passare davanti alle testine magnetiche poste al centro e collegarlo alla bobina ricevente posta a destra. Sia in caso di registrazione che di riproduzione, avviare il meccanismo di trasporto del nastro per far scorrere il nastro attraverso il dispositivo. Successivamente, impostare il magnetofono sulla modalità desiderata: registrazione o riproduzione. Nel caso della registrazione, regolare il livello del segnale di ingresso tramite il volume per garantire una registrazione ottimale. Quando si è pronti, registrare il suono desiderato premendo il pulsante di registrazione. Se si desidera invece riprodurre il suono precedentemente registrato, impostare il magnetofono sulla modalità di riproduzione. Avviando il meccanismo di trasporto del nastro e premendo il pulsante di riproduzione, il suono registrato in precedenza sarà riprodotto dagli altoparlanti o dagli auricolari collegati al magnetofono. Durante la riproduzione, è possibile regolare il volume e sfruttare altre funzioni disponibili, come l'avanzamento veloce o il retrocesso veloce. Una volta completata l'attività di registrazione o riproduzione, il nastro può essere riavvolto alla posizione iniziale, se necessario
- OGGETTO magnetofono
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MISURE
Misura del bene culturale 1201354456: 17x21x32 cm
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ATTRIBUZIONI
John Geloso S.a
- LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
- INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia della riproduzione del suono ha radici nel XIX secolo, con le prime invenzioni che permettevano di registrare e riprodurre suoni. Nel 1877, Thomas Edison inventò il fonografo, il primo dispositivo capace di registrare e riprodurre suoni, utilizzando un cilindro di cera e un ago vibrante. Successivamente, nel 1887, Emile Berliner introdusse il grammofono, che utilizzava dischi piatti anziché cilindri. Questo permise la produzione in massa di dischi e contribuì alla diffusione della musica registrata e alla nascita dell’industria discografica. La registrazione magnetica, sviluppata nel XX secolo, rivoluzionò ulteriormente l'industria audio. Alla fine degli anni Venti del Novecento, l'ingegnere Fritz Pfleumer sviluppò il primo nastro magnetico utilizzando una striscia di carta ricoperta di materiale magnetico, offrendo una qualità audio superiore rispetto ai dischi e ai cilindri fonografici. Il primo dicembre 1932 Pfleumer concesse ad l'azienda tedesca AEG il diritto di utilizzare la sua invenzione (con brevetto datato al 1928) per costruire il primo registratore a nastro al mondo. Nel 1935 AEG presentò il primo registratore su nastro magnetico funzionante durante la Fiera Internazionale di Berlino, utilizzando un nastro magnetico in celluloide ricoperto di ossido di ferro come supporto di registrazione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale la registrazione su nastro magnetico divenne un'importante tecnologia per le comunicazioni militari, questa divenne cruciale nell'industria musicale, radiofonica e cinematografica. I magnetofoni diventarono strumenti essenziali per la registrazione e la riproduzione di suoni, rivoluzionando il mondo dell'audio con una maggiore qualità del suono, flessibilità e facilità d'uso. I registratori magnetici riuscirono a garantire prestazioni migliori dei dittafoni a cilindro. Inoltre, grazie ai prezzi concorrenziali, il magnetofono ebbe l'opportunità di diffondersi in fasce della popolazione molto più ampie del tradizionale mercato dei dittafoni. Rispetto ai cilindri, il supporto magnetico poteva essere immediatamente riavvolto e registrato nuovamente. I primi registratori magnetici erano a filo d'acciaio, ma già negli anni '50 il nastro magnetizzato si impose come principale supporto per la registrazione fino all'affermarsi delle tecnologie digitali negli anni '90. In Italia, i primi apparecchi furono realizzati nel dopoguerra dai cugini Arrigo e Giuseppe Castelli dell’azienda Magnetofoni Castelli. Questa ditta concesse la licenza per i suoi magnetofoni alla nota azienda Geloso di Milano. Fondata nel 1931 da Giovanni Geloso, un ingegnere italo-argentino, l'azienda Geloso ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'audio elettromeccanico in Italia. Fin dagli esordi, Geloso si è dedicata alla produzione di apparecchiature radiofoniche e strumenti di registrazione. Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, Geloso ha contribuito significativamente alla diffusione della radio nel paese, fornendo apparecchiature radiofoniche di alta qualità per uso domestico e professionale. Nel dopoguerra, l'azienda ha ampliato la sua gamma di prodotti, includendo strumenti musicali e apparecchiature audio professionali come magnetofoni, amplificatori e giradischi. Durante gli anni Sessanta e Settanta, i magnetofoni Geloso divennero molto popolari in Italia tra un vasto pubblico di appassionati. Un esempio è il modello di Geloso presentato in questa scheda. La ditta ha interrotto la sua attività nel 1972
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354456
- NUMERO D'INVENTARIO 345306
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
- ISCRIZIONI lato frontale - G.258 / ALTA FEDELTÁ - maiuscolo - italiano
- STEMMI lato superiore - Marchio - Marchio
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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