RELIQUIARIO A MEDAGLIONE, serie - manifattura italiana (seconda metà sec. XIX)

RELIQUIARIO A MEDAGLIONE post 1850 - ante 1899

cornice di forma circolare con ornato formato da elementi curvilinei in filigrana d'argento. Teca a luce circolare con vetro; interno rivestito in raso rosso e profilato da cannutiglia d'argento sul quale sono collocate le reliquie con cedula esplicativa

  • OGGETTO RELIQUIARIO A MEDAGLIONE
  • MATERIA E TECNICA argento/ filigrana
    argento/ fusione
    cannuttiglia
    CARTA
    seta/ raso
  • MISURE Altezza: 2.7 cm
    Larghezza: 2.8 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non essendo stato possibile estrarre il reliquiario dalla teca, non sono state rintracciate né iscrizioni, né indicazioni inventariali, né eventuali punzoni che permettano di individuare le modalità di acquisizione, la provenienza e la datazione dell'oggetto, certamente conservato in una teca non originale e non descritto nell'unico inventario in cui è ricordato, ovvero quello del 1966. Anche un'analisi stilistica non permette di affermare con ampi margini di probabilità una possibile cronologia dell'oggetto dal momento che la tipologia a medaglione, riccamente ornato, intorno alla cornice, da motivi in filigrana, appare largamente diffuso per secoli. Si noti che, spesso, nell'ambito dei reliquiari conservati presso la corte sabauda, figurano esemplari che contengono frammenti di santi che portano il medesimo nome dei principi della casata. In questo caso, ad esempio, si veda la presenza di una reliquia di Caterina d'Alessandria (sec. IV d.C.), collegabile alla duchessa Caterina Micaela d'Asburgo (Madrid, 1567-Torino, 1597) e quella di Cristina di Bolsena (sec. IV d.C.), forse allusiva alla prima Madama Reale, Cristina di Francia (Parigi, 1606 -Torino, 1663). L'estrema diffusione di tali ornati in filigrana non permette di precisare neppure l'ambito di produzione di tali esemplari; si vedano, a titolo di esempio, alcuni reliquiari che presentano tipologia e ornati simili di produzione modenese, riferibili genericamente al XIX secolo, crf. G. Boccolari, L'«Arte degli orefici» a Modena (secc. XV-XIX), Modena, 1991, p. 201, fig. 73, oppure esemplari di produzione genovese settecentesca, cfr. G. Morazzoni, Argenterie genovesi, Milano, s.d., n. 240, fig. 240; F. Boggero-F. Simonetti (a cura di), Arte e tradizione dei "favreghi", catalogo della mostra (Genova, Fiera del mare, 7-23 dicembre 1982), Genova, 1983, pp. 35-37, nn. 4-6; ottocentesca, cfr. G. Roccatagliata, Argenti genovesi, Genova, 2002, p. 217. Si vedano anche alcuni esemplari della prima metà dell'Ottocento conservati nella Cappella Reale di Napoli, cfr. A. Ponzio, La Cappella Reale di Napoli e i suoi arredi. Un patrimonio di arti decorative, Napoli, 1989, pp. 107-113, n. 27, figg. 65-68 e alcune filigrane sette-ottocentesche, con disegno di gusto rocaille, che ornano medaglie appese a rosari conservati presso il Museo della Collegiata di Castell'Arquato, cfr. M. Giusto Mora, schede, in P. Ceschi Lavagetto (a cura di), Il Museo della Collegiata di Castell'Arquato, Piacenza, 1994, pp. 91, 92, 94
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087894B
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI a penna/ nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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